Leishmaniosi
Con l'arrivo della bella stagione, arrivano anche alcuni insetti che possono rendere difficile la vita a noi e ai nostri amici a 4 zampe. Stiamo parlando dei pappataci, detti anche flebotomi, responsabili della leishmaniosi che, se è conosciuta come malattia dei cani, in realtà è pericolosa anche per noi umani. Vediamo di cosa si tratta.
Con il termine leishmaniosi si indica quella malattia veicolata dal flebotoma Phlebotomus papatasi portatore ‘sano' del parassita Leishmania infantum e arriva a noi quando il flebotomo portatore ci ‘punge' per succhiarci il sangue. La malattia, che colpisce sia gli uomini sia gli animali, provoca ulcere sul corpo e colpisce anche gli organi interni per questo si dice che “mangia la carne”.
Attualmente, nel Mediterraneo, la più diffusa è quella viscerale nelle regioni montuose e nelle aree periurbane.
Leishmaniosi nel cane
Per quanto riguarda il nostro amico a quattro zampe, la leishmaniosi può presentarsi con diversi sintomi:
-
dermatite
-
perdita di peso
-
alopecia (perdita di pelo)
-
lesioni
-
dimagrimento
-
inappetenza
-
problemi renali
-
Diagnosi e cura
Sia per l'uomo, sia per il cane, la diagnosi viene effettuata in laboratorio attraverso l'analisi di campioni di urina o sangue e analizzando anche i sintomi clinici. Quanto alla cura, esistono farmaci che riescono a contenere la malattia e, quando ancora poco diffusa, a curarla. Non mancano però le recidive sia nell'uomo, sia nel cane. È fondamentale intervenire con un approccio farmacologico onde evitare l'epidemia.
Prevenzione
Nel caso della leishmaniosi è fondamentale la prevenzione: quindi l'utilizzo di antiparassitari e repellenti, per quanto riguarda il nostro cane, e di repellenti per quanto riguarda noi. L'ideale è ricreare un ambiente domestico in cui sia limitata la presenza di flebotomi ed evitare zone in cui questi animali sono particolarmente diffusi.
Diffusione in Italia
La leishmaniosi è endemica nei territori costieri del nostro paese, ma anche in quelli collinari: è particolarmente diffusa in Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Molise e Abruzzo e anche nelle Isole (minori e maggiori). Solo di recente, si registra un aumento dei casi in Emilia Romagna occidentale, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Trentino e Friuli, si tratta di piccoli focolai che comunque devono essere tenuti sotto sorveglianza
Terapia
I protocolli terapeutici sono oggetto di continui studi e verifiche di efficacia ed attualmente alcuni soggetti possono guarire. Cani che reagiscono molto bene alla cura possono continuare a vivere anni senza più manifestare i sintomi ed alcuni possono negativizzarsi sierologicamente. Tuttavia sono possibili delle recidive e per questo motivo in genere si effettuano esami di laboratorio periodici.
I farmaci che hanno maggior successo sono quelli a base di antimoniali, come l'antimoniato di metil-glucamina, che è considerata la terapia d'elezione in associazione con un altro farmaco, l'allopurinolo, ma sono attivi parzialmente anche il metronidazolo e alcuni chinoloni. Inoltre la miltefosina, un farmaco usato da anni in medicina umana come chemioterapico, ha mostrato nei primi studi un'efficacia sovrapponibile a quella dell'antimoniato di metil-glucamina. La miltefosina viene somministrata per via orale nel cibo, al contrario l'antimoniato di metil-glucamina deve essere somministrato per via parenterale prevalentemente sottocutanea. Numerosi sono i casi di negativizzazione del parassita (leishmanie) con gli attuali protocolli di cura (glucantime-allopurinolo e\o milteforan-allopurinolo), ma ciò non rende purtroppo l'animale esente da un eventuale ricontagio o reinfestazione.
Profilassi
La profilassi per il cane rivolta alla protezione dagli insetti, avviene tramite l'applicazione sull'animale di prodotti repellenti (in genere piretroidi naturali o sintetici come la deltametrina e la permetrina), contenuti in collari, spray o fiale spot-on da applicare sulla cute, che hanno dimostrato in test e ricerche scientifiche un potere antifeeding sul flebotomo, ospite intermedio.
Poiché il flebotomo vive tra l'erba e colpisce soprattutto di notte, è meglio non far dormire il cane in giardino almeno nelle aree geografiche più colpite dalla malattia. La lotta ai flebotomi può essere condotta principalmente attraverso due tipi d'intervento: il primo prevede misure di protezione contro la puntura dei flebotomi; il secondo, teso a ridurre significativamente la densità di questi insetti, implica l'uso di insetticidi e/o operazioni di bonifica ambientale atte ad eliminare le cause favorenti il loro sviluppo larvale, in particolare in aree urbane e peri-urbane. Misure da prendere per la protezione individuale e collettiva in zone endemiche per leishmaniosi, oltre l'uso di repellenti, sono l'utilizzo di zanzariere a maglie molto fitte applicate a finestre e porte e l'evitare di soggiornare all'aperto durante le ore notturne nella stagione calda.
Da aprile 2012 è disponibile in Italia il primo vaccino europeo contro la leishmaniosi canina, sviluppato e commercializzato dall'azienda farmaceutica Virbac[8]. La prima vaccinazione va eseguita su cani di almeno 6 mesi di età, dopo l'esecuzione di un test rapido per accertare che il cane non sia sieropositivo alla malattia e, in caso di negatività, comprende 3 inoculazioni di vaccino distanziate 3 settimane l'una dall'altra. Fatto ciò si procede come per tutte le altre vaccinazioni con un richiamo annuale.
PREVENZIONE PARASSITI NEL CANE E GATTO? ECCO LA GUIDA DEFINITIVA.
Cani e gatti sono spesso colpiti da parassiti esterni. Vediamo come fare una prevenzione efficace.
Uno dei problemi più importanti che tu proprietario ti trovi ad affrontare nella stagione calda (e non solo oramai) è la prevenzione contro i parassiti che il tuo cane e gatto può incontrare.
In questo articolo vorrei fare un po’ di chiarezza su come e quando proteggersi dai parassiti in modo efficace.
Una piccola premessa è necessaria però
non tutti i luoghi sono uguali, sia per condizioni climatiche, che per presenza di parassiti ed agenti patogeni.
Inoltre non tutti gli animali vivono nelle stesse condizioni.
Partiamo quindi dalle nostre zone (il Pavese) per poi fare una carrellata sul tipo di prevenzione da fare altrove.
Perché anche cani e gatti vanno in vacanza, o no?
Da quali parassiti devi difendere i tuoi animali?
Indice dei contenuti
I parassiti che più frequentemente attaccano i nostri pet sono le pulci e le zecche.
Questi possono provocare problemi di vario genere: dalla piroplasmosi, una emergenza veterinaria dovuta alla puntura di zecche infette, a forme allergiche di cui si rendono responsabili le pulci, come anche infestazione di vermi intestinali, portati ancora dalle pulci.
Hanno una grande capacità di adattamento ai cambiamenti climatici e riescono a sopravvivere molto bene in ambienti umidi e con temperature anche abbastanza rigide.
In luoghi chiusi, nelle crepe dei muri quindi, riescono a sopravvivere tranquillamente anche in inverno.
Questo porta alla necessità di dover proteggere gli animali tutto l’anno (almeno se si vive in zone non rigidissime quali la montagna ad esempio).
I pelosi che vivono sempre al chiuso, che fanno divano, balcone, divano, o che escono davvero poco, incontrando pochissimi altri cani e comunque che non frequentano zone potenzialmente infestate, possono essere trattati solo dalla primavera all’autunno inoltrato.
Insetti volanti: zanzare e pappataci.
Non sono dei parassiti veri e propri, ma questi insetti, rendono la vita molto difficile ai nostri animali, soprattutto se vivono all’esterno, in zone caldo umide, nella stagione primavera-estate, e non solo perché pungono, ma perché sono vettori per malattie molto gravi.
Le zanzare sono portatrici della Filariosi cardiopolmonare (un verme che arriva a parassitare il cuore), mentre i pappataci sono vettori della Leishmaniosi (malattia trasmissibile anche all’uomo, grave ed invalidante).
Entrambe queste patologie necessitano oltre che del vettore (l’insetto) anche della presenza di soggetti malati.
Mentre per la Filaria la Pianura Padana è zona endemiche, così non era per la Leishmaniosi.
Questa era assente nelle nostre zone non tanto per la mancanza dei pappataci, ma per l’assenza di soggetti malati che potevano quindi trasmettere la Leishmania.
Con la migrazione di cani che dal sud Italia e dalla Spagna sono continuamente portati nelle nostre zone, la Leishmaniosi, sta velocemente arrivando anche da noi e diventerà ben presto anche qui endemica, come lo è già in tutte le zone litoranee del centro e sud Italia.
Ecco quindi perché è così importante fare la giusta prevenzione anche contro i pappataci nelle nostre zone.
Le zanzare, ormai sono ovunque e la loro presenza è sempre più prolungata nel tempo considerando i cambiamenti climatici a cui si sta assistendo negli ultimi anni.
Ciononostante, considerando che il trattamento preventivo contro questi insetti può essere solo di tipo repellente, volto quindi all’impiego di sostanze che ne allontanino la presenza nelle vicinanze dell’animale, la prevenzione si deve fare solo nel periodo in cui gli insetti si presentano.
Per i pappataci il discorso è simile.
E’ stato notato che nelle zone collinari dell’ Oltrepò pavese l’incidenza maggiore dell’insetto si ha ad una altitudine tra i 100 ed i 3/400 metri, oltre spariscono.
Quali formulazioni esistono per fare prevenzione ai parassiti nel cane e nel gatto?
Oggi ne esistono varie, con efficacia e metodo di somministrazioni diverse.
Vediamo i principali:
Antiparassitari per bocca.
Questi farmaci sono molto comodi ed utilizzabili sia nei cani che nei gatti.
A seconda del prodotto, sono efficaci contro pulci, zecche, agendo sia come antiparassitario se il soggetto è già infestato, sia come preventivo per ulteriori possibili infestazioni.
Possono essere efficaci anche contro gli elminti (vermi intestinali) e la filariosi-cardiopolmonare, sempre in base al principio attivo.
In quest’ultimo caso, la prevenzione è efficace contro il verme che può infestare l’animale, ma non contro il vettore (la zanzara).
-
Vantaggi: comodità di somministrazione e certezza di assunzione.
-
Svantaggi: non hanno efficacia repellente.
Antiparassitari spot on, cani e gatti.
Le formulazioni spot on, sono delle gocce che devono essere applicate sulla cute del cane o gatto.
Sono specie specifiche. Questo significa che non è la quantità di farmaco che li distingue dal poter essere somministrato al cane o al gatto, ma la sostanza, il principio attivo che il compone.
Quindi attenzione: non si può dare lo stesso farmaco al cane ed in minor quantità al gatto!
Hanno azione sia repellente contro zanzare e pappataci, pulci e zecche (a seconda del prodotto, e della frequenza di somministrazione hanno efficacia maggiore o minore) che preventiva contro pulci e zecche evitando la reinfestazione.
-
Vantaggi: ampio spettro di azione (repellente e preventiva) facilità di somministrazione
-
Svantaggi: possibili reazioni avverse nel punto in cui si mette il farmaco.
Il lavaggio dell’animale rende inefficace il farmaco. -
Avvertenze particolari: devi fare attenzione a posizionare le gocce sulla pelle direttamente e non sul pelo.
Questo perché se l’animale si scrolla (come normalmente fa appena gli metti le gocce) , il farmaco scivola via dal pelo in un attimo!
Devi quindi avere l’accortezza di posizionare lo spot on in un punto dove l’animale non arriva a leccarsi, in quanto se ingerito può risultare irritante (o finanche tossico in alcuni casi).
La tecnica migliore è quella di aprire il pelo e fare una riga dalla metà del collo andando in giù, e ponendo le gocce sulla pelle direttamente.
Fai attenzione perché il 40% dei casi di inefficacia nella prevenzione fatta con gli spot on è dovuta all’incapacità di applicazione, segui le indicazioni che ti ho scritto!!
Antiparassitari in collare per cani e gatti.
I collari antiparassitari sono certamente i più utilizzati.
Efficaci sia come repellenti che come prevenzione di infestazione contro pulci e zecche, oggi esistono formulazioni efficaci anche contro zanzare e pappataci.
-
Vantaggi: facilità di utilizzo, buona efficacia contro zanzare e pappataci, pulci e zecche, sia come repellente che come insetticida.
-
Svantaggi: il collare non dovrebbe bagnarsi. (Non tutti)
Se utilizzato in soggetti che convivono con altri animali soprattutto se cuccioloni, c’è il rischio che se lo mangino a vicenda, giocando.
Nessuna prevenzione contro gli elminti (vermi intestinali)
Possibili reazioni cutanee avverse. -
La questione Border Collie e cugini: l’Ivermectina è tossica per loro?
In rete (e non soltanto) gira questa notizia allarmante per tutti i proprietari di Collie, Border e razze affini.
Da dove arriva questa convinzione?
L’ Ivermectina è considerata tossica per queste razze, in quanto venne utilizzata anni addietro contro la rogna demodettica a dosaggi importanti.
E’ stato in quelle evenienze che si è dimostrata una reale ipersensibilità alla sostanza.
Si è poi scoperto che era dovuta ad un gene mutato che impedisce a questi cani di avere nell’organismo una proteina responsabile del trasporto di farmaci nell’organismo.
Questa è in grado di limitare il passaggio di molecole (e quindi dei principi attivi) in organi che non potrebbero sopportarne la presenza (il cervello e la placenta principalmente).
Quindi si, l’Ivermectina è tossica per i Collie, Border Collie e razze affini, ma solo a certi dosaggi.
Oggi i preparati antiparassitari a base di Ivermectina sono registrati e tollerati anche da questa razza in quanto sono stati testati e considerati assolutamente sicuri, perché il dosaggio impiegato non è tossico.
I gatti: da trattare in modo completamente diverso!
Tutti i repellenti alla Permetrina sono tossici per i gatti, tanto da essere mortali!
E’ questo il motivo per cui è necessario utilizzare prodotti registrati per i gatti, che non utilizzano questo principio attivo.
Il gatto ha necessità di essere protetto dalle zanzare, perché può prendere la filaria, mentre non è sensibile alla leishmania.
Pulci e zecche possono ovviamente parassitare anche loro.
E contro gli acari?
Lo sapevi che per debellare completamente gli acari delle orecchie sia nel cane che nel gatto, bastano poche gocce di FRONTLINE spot on? Una sola volta basta per eliminare completamente il problema.
E veniamo quindi ai vari prodotti in commercio. Quali preparati antiparassitari utilizzare?
CANI.
Prodotti che preferisco, disponibili per bocca:
NEXGARD –> 1 volta al mese contro Pulci e zecche,
NEXGARD SPECTRA –> 1 volta al mese contro Pulci e zecche, filaria e vermi intestinali.
BRAVECTO –> 1 volta ogni 3 mesi contro Pulci e zecche.
Prodotti che preferisco, disponibili spot on:
FRONTLINE TRIACT –> 1 volta ogni 2 mesi contro Pulci e zecche
–> 1 volta ogni 3 settimane contro zanzare e pappataci
FRONTLINE COMBO –> 1 volta al mese contro Pulci e zecche
ADVANTIX –> 1 volta al mese contro pulci e zecche, zanzare e pappataci
STRONGHOLD –> 1 volta al mese pulci, filaria e vermi intestinali (NON EFFICACE CONTRO LE ZECCHE)
EFFITIX –> 1 volta al mese contro pulci e zecche, zanzare e pappataci
Prodotti che preferisco come collari antiparassitari:
SERESTO –> durata fino a 6-7 mesi contro pulci e zecche, zanzare e pappataci
SCALIBOR –> durata 3-4 mesi contro zecche, zanzare e pappataci (poco attivo contro le pulci).
GATTI.